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L’opera “Proiezione” segna la prima e unica auto-rappresentazione dell’artista, dando vita a figure umane triangolari. La spatola utilizzata per ritrarre la forma dei capelli visti di spalle imprime il segno distintivo su ogni parte del corpo, trovando nel triangolo la forma ideale per sintetizzare una complessità di elementi. L’assenza di dettagli favorisce l’immedesimazione dello spettatore, consentendo di appropriarsi di ciò che manca.

 

Sebbene l’artista non intenda rappresentarsi nelle opere successive, queste riflettono sentimenti e concetti legati alla quotidianità, fungendo da proiezioni di esperienze passate e future.

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