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​Diana Pintaldi incide e ricama in codice Morse per indagare le connessioni tra tempo, spazio e narrazione:

concepisce la vita come una sequenza di eventi interconnessi, dove punti e linee diventano il tessuto frammentato di un racconto multidimensionale in continua evoluzione.

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L'alfabeto Morse che, nella sua essenzialità binaria, richiama la struttura elementare dell’universo, è assunto da Diana come linguaggio simbolico ideale per esplorare il filo narrativo che tesse la transizione dell’esistenza.   

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Affronta i temi della sua ricerca con un processo metaforico di  quattro azioni cicliche fondamentali: attraversare, collegare, proiettare e interpretare.
 

Diversificando le tecniche, attraverso il filo cucito, incisioni che coinvolgono proiezioni luminose e registrazioni audio, dialoga con i supporti trasformandoli in una mappa concettuale sinestetica in cui i  
percorsi non sono solo segni, ma vettori di significato tra visibile e invisibile, tangibile e intangibile, tra ciò che è accaduto e deve ancora accadere.
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Ogni traccia sull’opera, sfida l’osservatore a decifrarne la trama stratificata di infiniti futuri potenziali,  un sistema aperto a molteplici interpretazioni da svelare.

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"Cucio e incido messaggi Morse che si proiettano in un cortocircuito di interconnessioni spazio-temporali verso la ricerca e una comprensione del passato, del presente, del futuro e dell’Oltre.​

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Il divenire di un punto è un racconto in codice Morse.

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Per me, la tela bianca non esiste."

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"Nel chiedermi dove sono ora, cosa mi ha portata qui e dove andrò,

mi sono ritrovata a interpretare le mappe più disparate:

ho seguito le linee veloci dei gesti,

le tracce lasciate dalle scarpe sui tappeti,

ho sezionato i vestiti che aderivano alla geografia del mio corpo,

sono entrata nelle mappe del mio cervello fino a proiettarmi

sopra,

             avanti,

 

                             altrove

 

e al di fuori

​

 

ritrovandomi in due posti contemporaneamente...

e,    chissà,  dove, e       cosa  e              quando ancora".

 

 

Essere nello spazio e nel tempo infinito

 

                                                 

                                                                        Diana Pintaldi

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